Le vaccinazioni sono, senza dubbio, il metodo più efficace per proteggere i bambini e la società intera dalle malattie che fino a non molti anni fa erano letali e/o invalidanti. Grazie a questo intervento sanitario, infatti, applicato su scala mondiale, molte malattie sono state sradicate in modo definitivo, ne sono esempio il vaiolo e la poliomielite, per le quali, oggi, non è più neanche necessario vaccinarsi. Altre, come il morbillo, la rosolia o la pertosse sono diventate molto più rare e si prevede di debellarle radicalmente entro pochi anni.
Il vaccino è un prodotto biologico composto, in pratica, dagli stessi agenti virali o microbici o dai microrganismi che si intendono combattere, con la differenza che nella composizione della vaccinazione questi vengono indeboliti o resi inattivi. L’obiettivo è di stimolare il sistema immunitario senza, però, provocare i sintomi delle malattie che si stanno contrastando, al fine di preparare l’organismo a combattere in modo “naturale “ eventuali attacchi da parte degli agenti patogeni in questione.
Ovviamente, ogni vaccino, prima di essere approvato e messo sul mercato, deve essere sottoposto ad una lunga sperimentazione affinché ne venga valutata sia l’efficacia che la tollerabilità da parte della popolazione.
Una delle questioni più accese e dibattute intorno ai vaccini è la loro supposta pericolosità: in alcuni casi questo allarme corrisponde a verità, in altri è veramente fuori misura.
Cerchiamo di capire, allora, quali sono i rischi reali che si corrono quando ci si sottopone a vaccinazione e quelli non concreti ed allarmistici.
Niente è realmente sicuro al 100%, neanche camminare per strada. Volendo essere precisi, dunque, non si può affermare che esiste un vaccino sicuro al 100% ma, spesso, vengono considerate come reazioni avverse, situazioni che non sono connesse alla somministrazione.
Gli effetti collaterali più significativi che si riscontrano e che possono essere collegati senza ombra di dubbio all’inoculazione di una o più dosi di vaccinazione sono:
- il 10% può manifestare febbre, come normale risposta dell’organismo;
- il 5% può manifestare un esantema, ovvero un rossore nel punto di inoculo;
- una buona percentuale può manifestare dolore e gonfiore al braccio su cui è stata fatta l’iniezione.
Nel corso degli anni sono state messe in relazione alle vaccinazioni alcune patologie invalidanti e sono state create delle vere e proprie campagne diffamatorie con la conseguenza che molte persone hanno smesso di vaccinarsi.
Le più famose sono state quelle che collegavano l’autismo alla somministrazione del vaccino MPR (Morbillo-Parotite-Rosolia), l’epilessia a quella del vaccino anti-Pertosse e la sclerosi multipla al vaccino contro l’Epatite B.
Per fortuna, con il tempo questi allarmi sono rientrati ed oggi le persone, anche se ancora qualcuno dimostra titubanza e timore, si affidano con maggior fiducia al Sistema Sanitario Mondiale anche perché negli anni si sono potuti valutare i vantaggi che, innegabilmente, superano di gran lunga i potenziali svantaggi, che la somministrazione di corrette vaccinazioni comporta alle varie comunità.