Nei primi mesi di vita del vostro bambino, vi capiterà sicuramente di avere a che fare con fenomeni di reflusso, cioè l’emissione dalla bocca, a poca distanza dal pasto, di saliva, muco e latte. Ciò avviene perché lo stomaco e l’esofago del vostro bebè non sono ancora ben formati, così come la valvola che dovrebbe chiudere il passaggio del materiale digerito. Solitamente questo fenomeno è presente in forma lieve, così come compare, scompare senza lasciare segni postumi o tracce.
Le complicanze di questo disturbo sono cosa piuttosto rara e si verificano solo nel 5% dei bambini. In questi casi il disturbo, inizialmente fisiologico, può trasformarsi in una vera e propria malattia. Come distinguere il reflusso fisiologico da quello tipicamente patologico?
Il reflusso fisiologico
Il reflusso fisiologico si verifica in un bambino sano, ha una frequenza occasionale, senza particolari sintomi, e si manifesta soprattutto dopo i pasti. Questo tipo di reflusso scompare da solo nel giro di qualche mese e non influisce assolutamente sulla crescita. In alcuni casi questo tipo di reflusso può essere leggermente più fastidioso e frequente, con episodi di vomito e pianto eccessivo; generalmente si può porre rimedio curando l’alimentazione e introducendo alcune accortezze comportamentali.
Comunque non c’è nessun bisogno di allarmarsi, il fenomeno passerà da solo; con l’introduzione dei primi cibi solidi e l’assunzione più frequente di posizioni erette da parte del neonato, i rigurgiti tenderanno a scomparire. E’ importante che i genitori vivano questo fenomeno con tranquillità, consapevoli del fatto che nella maggior parte dei casi è un disturbo fastidioso ma passeggero.
Il reflusso patologico
Il reflusso patologico è caratterizzato, oltre che da episodi di rigurgito, da altri sintomi, come infiammazione dell’esofago, apnea, broncospasmo, raucedine e diminuzione significativa della crescita. Questo tipo di fenomeno, può svilupparsi successivamente in una vera e propria malattia, nota con il nome di “Reflusso gastroesofageo”, ma si tratta di casi davvero molto rari. Il peso del bambino diventa in questo caso una chiave di lettura molto importante. Seppure i rischi effettivi contro la salute siano minimi, il disturbo gastro-esofageo rappresenta per il bambino e per la sua famiglia un vero disagio, in grado di generare stati emotivi intensi e complicati.
Il reflusso fisiologico o sintomatico nel neonato non viene, e non deve, esser curato con l’uso dei farmaci, quando piuttosto con l’introduzione di un’alimentazione adeguata e misurata, e con il ricorso a posture erette in grado di favorire la digestione dopo le varie poppate. Se però notate complicanze, accompagnate da tutti i sintomi specifici del riflusso gastro-esofageo allora rivolgetevi a un centro specializzato per gli eventuali accertamenti e la futura terapia farmacologica. Sarà comunque il vostro pediatra, dopo attenta osservazione del caso, a indicarvi la via giusta da percorrere.
E’ molto importante non agitarsi e soprattutto valutare bene il fenomeno che ha colpito il piccolo, perché una diagnosi troppo veloce di disturbo gastro-esofageo potrebbe portare a una valutazione errata, con conseguente aggravamento del caso di reflusso, dovuto a una terapia eccessiva e sbagliata. Da non dimenticare che talvolta il fenomeno di reflusso può avere nel neonato una natura psicosomatica, ecco perché le diagnosi facili e affrettate sono sempre da evitare!