Dopo tentativi ripetuti di procreazione fallita, e aver accertato medicalmente che vi è un problema di fertilità, è possibile ricorrere ad alcune tecniche in grado di aiutare la coppia nella realizzazione del loro desiderio.
Diventare genitori è un’opportunità bellissima, che per quanto possibile merita di essere raggiunta. Vediamo nello specifico cosa è indicato fare per raggiungere questo obiettivo.
Monitoraggio dell’ovulazione
Se vi sono problemi di fertilità, è consigliato fare un’analisi dell’ovulazione attraverso una serie di ecografie in grado di fornire informazioni sulla crescita del follicolo, la sacca presente nelle ovaie, al cui interno matura l’ovulo che può essere fecondato. La donna si sottopone in modo pianificato a una serie di ecografie trans vaginali, per monitorare l’intero ciclo mestruale e capire come avviene l’ovulazione e quali sono i giorni più fertili. In seguito ad accurati esami del sangue si può aggiungere il ricorso a dosaggi ormonali, di estradiolo e progesterone.
Stimolazione dell’ovulazione
Questo processo è riservato a quelle donne che non hanno ovulazione o che presentano ovulazione irregolare. In questo caso vengono somministrati farmaci in grado di stimolare la produzione ovarica. Volendo anche una donna con ovulazione regolare, può sottoporsi a questo trattamento, per facilitare il concepimento. I farmaci vengono somministrati per ciascuna donna in modo personalizzato, non vi è quindi un modello standard. Durante il trattamento è necessario seguire la crescita follicolare, e al momento opportuno iniettare un farmaco stimolatore dell’ovulazione, per procedere con rapporti sessuali mirati, oppure con eventuale altra tecnica d’inseminazione.
Inseminazione Artificiale (AIH)
Si ricorre a questa tecnica quando vi è la necessità di porre direttamente gli spermatozoi nell’utero femminile, per favorire l’incontro con l’ovulo; è molto indicata nei casi di bassa quantità e mobilità degli spermatozoi e in caso di problemi d’interazione fra liquido seminale e muco cervicale. L’inseminazione avviene dopo la somministrazione di un ormone, la gonadotropina corionica, circa 36 ore dopo avviene l’ovulazione. All’uomo viene prelevato del liquido seminale, sottoposto a trattamento, per potenziarne l’efficacia, che poi viene deposto nell’utero femminile. Nei giorni successivi, con l’aiuto di un dosaggio ormonale, dovrebbe avvenire l’impianto dell’embrione. Non sempre questa tecnica va a buon fine, molte coppie si vedono costrette a ripeterla per più di una volta, prima di veder coronato il loro sogno. Se si hanno problemi alle tube l’inseminazione è inutile, così come nel caso di oligospermia.
FIVET (Fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione)
Questa tecnica, per altro molto diffusa, prevede il prelievo degli ovociti dalle ovaie e la loro fertilizzazione in laboratorio con gli spermatozoi del partner, con il successivo trasferimento degli embrioni eventualmente sviluppati, nell’utero della donna. Questo metodo è efficace con quasi tutte le donne, eccetto vi siano problemi estremamente gravi d’infertilità. Si tratta di una procedura piuttosto complessa che dura circa quattro settimane, in base al percorso stabilito dal medico.
ICSI (Iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo)
Questa tecnica viene consigliata in caso di grave infertilità maschile, poiché consente di ottenere la fecondazione con un solo spermatozoo per ogni ovocita. Oppure si può usare questa tecnica quando gli ovociti sono scarsi nel numero o se la Fivet non ha dato esiti positivi. Il procedimento è molto simile a quello della Fivet, solo che in quest’ultima l’ovocita e gli spermatozoi vengono messi a contatto nel liquido di coltura e si lascia che facciano tutto da soli, mentre nella Icsi un singolo spermatozoo viene direttamente iniettato nell’ovocita.