Il concepimento è una meta sempre più ardua da raggiungere per molte coppie. Sono infatti numerosi i casi di persone che non riescono ad avere bambini, complice anche l’innalzamento dell’età media in cui si comincia a cercare il primo figlio. Spesso però non viene nemmeno individuato con chiarezza quale sia il problema che impedisce di concepire e capita con una certa frequenza che la riposta da parte del mondo medico sia un po’ frettolosa: le coppie vengono, infatti, nella maggior parte dei casi semplicemente inviate ai centri specializzati nella fecondazione artificiale. Ma le procedure di fecondazione in vitro sono tutt’altro che facili o risolutive: i casi di successo non sono numerosi, gli interventi medici sono pesanti e possono portare con sé rischi importanti, soprattutto nei casi di stimolazione ovarica, per non parlare delle complesse questioni etiche relative alla produzione – spesso in soprannumero – di embrioni umani in laboratorio. Per aiutare le coppie che hanno difficoltà a concepire, si comincia allora a parlare di Natural Procreation Technologies.
Cos’è la naprotecnologia
Si tratta di un metodo che favorisce il concepimento. Nato negli Stati Uniti nel corso degli anni ’90 e abbastanza diffuso nei paesi del Nord Europa e in Svizzera, si sta lentamente diffondendo anche in Italia, grazie ad alcuni specialisti formati e sensibili al tema. Il principio che sta alla base del metodo della naprotecnologia è la convinzione che il problema dell’infertilità non debba essere aggirato facendo ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale. Piuttosto, per prendersi adeguatamente cura della persona e della coppia, i medici devono sforzarsi di individuare con esattezza la causa della difficoltà ad avere un figlio – spesso più banale di quanto si pensi – e rimuoverla, in modo che il concepimento possa avvenire naturalmente, nel modo più sicuro per tutti. Al trattamento medico – che può essere chirurgico o farmacologico – volto a rimuovere la causa dell’infertilità, si accompagna un’educazione della donna e della coppia, affinché sia possibile individuare le fasi fertili di ogni ciclo per poter “ottimizzare” i rapporti nel periodo più fecondo. Il metodo è promettente e le percentuali di successo sono molto buone.
Oltre al concepimento, il benessere della coppia
Oltre a favorire il concepimento, la naprotecnologia pone l’attenzione nei confronti della coppia. Mentre con la fecondazione artificiale gli aspiranti genitori potrebbero rischiare di sentirsi, in alcuni momenti, fornitori di materiale biologico, con la naprotecnologia il loro benessere riconquista il posto centrale che merita.