Sentito mai parlare di “ragadi”?!? Si tratta di un problema che può colpire il seno durante l’allattamento; le ragadi sono, infatti, dei piccoli taglietti di profondità variabile, che si formano sul capezzolo e sull’areola mammaria. Colpisce durante i primi giorni di allattamento, soprattutto le donne che hanno partorito per la prima volta. Generalmente non si tratta di un problema grave o pericoloso, a meno che non porti alla patologia definita “mastite puerperale”, nonostante questo possono risultare estremamente fastidiose e dolorose. Ci sono donne che a causa dell’eccessivo dolore durante l’allattamento del proprio piccolo, hanno dovuto smettere di allattare, ecco perché diventa importante non sottovalutare questo problema, ma affrontarlo con le dovute accortezze, sia per prevenirlo che eventualmente per curarlo.
Le cause delle ragadi al seno:
- Nella maggior parte dei casi le ragadi si manifestano quando il neonato mette in atto una suzione sbagliata, poiché succhia senza far aderire correttamente la bocca all’areola mammaria, limitandosi a succhiare solo la punta del capezzolo. La zona in questione durante la poppata viene continuamente irritata, fino al punto da sanguinare.
- Scarsa o inadeguata igiene del capezzolo prima e dopo l’allattamento, compreso l’uso di creme non idonee.
- Predisposizione ereditaria della cute, che non tollera l’irritazione dovuta allo sforzo di suzione del piccolo.
Come prevenire le ragadi al seno:
E’ possibile e importante cercare di prevenire questo fastidioso disturbo, sia per il benessere della neo-mamma sia per quello del suo bambino.
- Non utilizzare reggi seni troppo stretti o creme inadeguate.
- Già in gravidanza iniziate ad ammorbidire la pelle del seno, con l’uso di oli naturali, come quello di mandorle.
- Informatevi, leggendo, frequentando un corso preparato o consultandovi con la vostra ostetrica, su come dovrà avvenire l’attaccamento al seno, in modo che il bambino cominci fin dall’inizio a succhiare nel modo coretto, evitando di irritare il vostro seno.
- Durante l’allattamento, si consiglia di variare le posizioni a ogni poppata per evitare di stressare sempre la stessa zona del capezzolo e di non allattare per più di venti minuti consecutivi.
- E’ importante lavare bene i capezzoli dopo la poppata, utilizzando acqua e non saponi troppo aggressivi, che potrebbero indebolire la pelle rendendola più facilmente sottoposta a lacerazioni. Importante anche il modo in cui lo asciugate, meglio evitare di strofinarlo, piuttosto asciugatelo all’aria o tamponando con un asciugamano morbido.
Come curare le ragadi al seno, qualora si siano verificate:
- Nella maggior parte dei casi, anche se le ragadi al seno procurano eccessivo dolore, si cerca di non far interrompere del tutto l’allattamento, ritenendo il latte materno di fondamentale importanza per il piccolo. Generalmente si consiglia di effettuare un pasto al seno e l’altro con il poppatoio, utilizzando in concomitanza un tiralatte. Interrompere l’allattamento del tutto, potrebbe invece peggiorare la situazione, favorendo l’insorgere della mastite, a causa dell’ingorgo mammario.
- Prima di terminare la poppata, potete prendere una goccia del vostro latte e massaggiare con questa sia il capezzolo che l’areola, un gesto che vi aiuterà a far rimarginare prima le ferite superficiali.
- Utilizzare creme a base di lanolina, ricche di vitamina D e A, oppure pomate a base di burro di Karitè, ed erbe come la calendula. In questo modo sarà facilitata l’idratazione del seno e la cicatrizzazione dei taglietti.
- Introdurre nella dieta alimentare cibi ricchi di vitamina E e D, in grado di aiutare la rimarginazione delle ferite.
- Se lo ritenete opportuno, potete allattare utilizzando un copri capezzolo di gomma morbida, allo scopo di proteggervi durante la poppata, finché le ferite saranno notevolmente migliorate.
- Utilizzo di coppette d’argento, elemento che consente alla cute di rigenerarsi più velocemente in modo naturale.
Non vi scoraggiate, non lasciatevi prendere dai nervi, le ragadi sono dolorose, fastidiose, ma se decidete di allattare il vostro piccolo al seno, dovete essere in grado di combatterle, armandovi di pazienza, utilizzando tutti i mezzi a vostra disposizione e ascoltando i consigli di chi più esperto è in grado di aiutarvi.