Allattare con il seno rifatto non è un’eventualità da scartare a priori, ma al tempo stesso non è nemmeno una possibilità praticabile in qualsiasi circostanza. Ad ogni modo, nel caso in cui il seno sia stato aumentato, e quindi ci si sia sottoposte a un intervento di mastoplastica additiva, l’allattamento è possibile: questo tipo di intervento, che ha lo scopo di incrementarne il volume e di correggerne la forma, prevede di inserire, dietro il muscolo pettorale – o, in altri casi, tra il muscolo pettorale e la ghiandola mammaria – una protesi in una tasca apposita creata dal professionista che esegue l’operazione. Questa protesi non è altro che una specie di sacchetto in silicone, il cui volume va da un minimo di 120 a un massimo di 450 centimetri cubi. Si può continuare ad allattare per un semplice motivo: né il capezzolo né l’areola, cioè la parte che sta attorno al capezzolo, sono coinvolti, così come la ghiandola mammaria. Tutto, quindi, può continuare a funzionare come sempre.
Non si può fare lo stesso discorso, invece, nel caso in cui il seno sia stato rifatto non per aumentarne ma per diminuirne le dimensioni: si parla, in questa circostanza, di mastoplastica riduttiva, per indicare un intervento il cui scopo è quello di ridimensionare e rimpicciolire mammelle troppo grandi. In alcune situazioni, infatti, è necessario che il capezzolo e l’areola vengano spostati, rimossi e poi rimessi al proprio posto. Certo, non sempre la mastoplastica riduttiva richiede delle procedure del genere ma, quando accade, si verifica una perdita della funzione nutritiva – oltre che della sensibilità – del capezzolo. E, a quel punto, allattare con il seno rifatto non è più possibile.
Tra l’altro, secondo uno studio eseguito dall’Università La Sapienza di Roma e condotto dal chirurgo estetico Giulio Basoccu, circa una donna su tre dice di sentirsi più reattiva dal punto di vista sessuale dopo avere eseguito una mastoplastica additiva. Certo, questo non ha effetti diretti sull’allattamento, ma può comunque contribuire a fare recuperare la libido che, a volte, viene a mancare dopo una gravidanza e un parto. Vietato demonizzare la chirurgia estetica per il seno, dunque, purché sia eseguita con criterio e buon senso.